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Senigallia. Il post alluvione

A Senigallia oggi c’è il sole.
Di quelli che scaldano, perchè aiuta il buonumore, ma sopratutto asciuga, secca, fa tornare alla vita.
In molti sapranno che qualche giorno fa Senigallia è stata vittima di una forte alluvione.
Una bomba d’acqua la chiamano, che colpa di tanta pioggia caduta in poche ore, dei letti dei fiumi non adeguatamente puliti, di un’edilizia che talvolta non rispetta la natura, di fogne intasate e di tante altre casualità più o meno prevedibili, ha messo in ginocchio la città.
Senigallia, come nel gioco con le biglie degli anni ’80, in cui se alzavi il tavolo, facevi muovere la pallina, è stata riempita d’acqua da un fiume in piena, che dopo aver trabordato dagli argini, si è insinuato in strade, vie, case, seguendo le pendenze del territorio. In 20 minuti un’onda alta più di un metro in diversi punti.

E’ passato qualche giorno.
Volontari, amici e parenti, sono ancora al lavoro per drenare, asciugare, salvare, riportare alla normalità.
La Neikos e le persone che ci lavorano non sono state toccate. Grazie per chi si è è preoccupato per noi.
Ma non possiamo dire che la stessa fortunata sorte sia capitata ad altri.

C’è chi ha perso “solo” il superfluo o i ricordi conservati in garage. Chi la moto, l’auto o il mobilio della casa, vecchia o nuova, situata al piano terra.
Chi merci e attrezzature dell’azienda, del piccolo negozio, dello showroom. E non c’è assicurazione che possa aiutare a recuperare il danno subito.
Ma i marchigiani, per carattere, chiedono poco e si danno da fare.
E in questo fangoso pantano è bello vedere la mobilitazione generale di chi è accorso dai paesi vicini, in divisa o senza.
E’ confortante vedere tanti adolescenti, zainetto in spalla, smartphone in mano e scarpe da ginnastica sporche di fango, che passano nelle case a chiedere se possono aiutare.

Perchè il bene fa bene ed è contagioso.
Perchè potrebbe capitare a tutti ed avere una mano, aiuta e rincuora.

Come capita spesso nei momenti di disagio, specie se il colpevole è l’acqua, le linee telefoniche sono cadute, elettricità tolta, le comunicazioni saltate.
In molti hanno comunicato su Facebook, aggiornando e facendosi portavoci e coordinatori degli aiuti richiesti dai singoli o dalle associazioni: squadre di soccorso, raccolta abiti, scarpe, beni di consumo.
Sempre grazie a questo filone, stimolato dal basso, è stato aperto anche un conto corrente per aiutare le famiglie colpite dall’alluvione che hanno perso tutto.

BONIFICO sul conto intestato a FONDAZIONE CARITAS SENIGALLIA ONLUS, c/c IBAN IT41D0605521372000000021870 su Banca Marche sede Senigallia centro. Causale: emergenza alluvione.

 

Grazie a tutti quelli che vorranno contribuire.
Per tutti gli altri, ricordatevi di Senigallia nelle vostre vacanze, ponti, weekend. E’ una città bellissima.

Monia Donati

 

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